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Il primo metodo di approvvigionamento dell’acqua è stato quello di attingerla direttamente ai fiumi ed ai torrenti, Sesia e Cavaglia, ma la scomodità di lunghi percorsi per il suo trasporto, e per giunta sempre in salita, ha fatto preferire lo scavo di pozzi che potevano fornire acqua fresca e a portata di mano, anche se non troppo o non sempre abbondante.

Anticamente, a Quarona, ce n’erano diversi, sia privati che consortili; spesso venivano scavati sul confine tra due abitazioni, oppure si divideva la casa tracciando il confine proprio a partire da un pozzo esistente.

La classica struttura sotterranea cilindrica era generalmente completata da una costruzione esterna a pianta quadrata, che lo proteggeva dalle intemperie e dalla caduta accidentale di animali o foglie, ed era costituita da una sorta di cabina realizzata in muratura o anche in legno, coperta con un tetto di piode o coppi; anteriormente aveva una piccola porta, a circa un metro di altezza da terra, spesso chiusa a chiave, attraverso la quale si accedeva al pozzo.

Per prelevare l’acqua, si utilizzava un cilindro di legno posto orizzontalmente e imperniato ai lati della costruzione, era dotato di manici per farlo girare e su di esso veniva arrotolata la corda che permetteva di tirar su il secchio pieno d’acqua.

Poteva capitare che incidentalmente il secchio cadesse in fondo al pozzo, per recuperarlo si attaccava alla corda un ferro con molti ganci chiamato “rampone”.

Strano, ma vero! Anticamente si preferiva bere l’acqua della Sesia, ritenuta più pulita perché corrente, rispetto a quella stagnante del pozzo; nell’ottocento le cose cambiarono!

Oggi qualche pozzo esiste ancora nelle case private, ma la maggior parte è stata interrata; solo il pozzo della Spinella, quello davanti alla fontana di Via Teresa Donizzotti non è stato interrato per espressa volontà dei terrieri che non hanno voluto distruggere quella che ritenevano la fonte di vita delle loro generazioni precedenti, ma lo hanno volutamente coperto con un grosso tombino, per proteggerlo. Questo pozzo era caduto in disuso quando, nel 1861, Pietro Rolandi costruì a poca distanza la prima fontana di Quarona, e venne chiuso nel 1925 quando venne sostituito dalla fontana attuale.