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Il Vico non aveva lavatoio, ma non era facile realizzarlo soprattutto perché non c’era la possibilità concreta di alimentarlo con acqua abbondante e pulita.

Si pensò pertanto di derivare l’acqua dal torrente Cavaglia e costruire un lavatoio in località Prati della Valle, proprietà Chiara.

Il Consiglio comunale affrontò questo argomento il 23 dicembre 1906 discutendo intensamente sulle varie opportunità: si caldeggiava la possibilità di disporre di un serbatoio d’acqua in posizione centrale da impiegarsi in caso d’incendio, ma la derivazione sembrava troppo costosa perché lontana, inoltre, in caso di siccità della Cavaglia, non ci sarebbe più stata acqua nel lavatoio già esistente, e gli utenti della frazione Duomo avrebbero potuto opporsi; in alternativa si pensò anche di recuperare l’esubero derivante dalle “quattro fontane del Vico”!

Alla fine della discussione il Consiglio Comunale approvò, invitando però i proprietari che credessero lesi i loro diritti dal fatto della derivazione attraverso i loro terreni, a presentare reclamo entro un tempo determinato.

Probabilmente le opposizioni ci furono ed impedirono la realizzazione del lavatoio, e si continuò solo a parlare e discutere fino al 14 agosto 1911, quando il Comune di Quarona bandì il concorso per la costruzione di un lavatoio al Vico.

La necessità era pressante e l’Amministrazione Comunale si era fatta promotrice, presso la Direzione dello Stabilimento della Cartiera Italiana, perché le concedesse una presa d’acqua dal canale!

La Direzione accettò ed il lavatoio poté essere costruito là dove si trova adesso, appena oltrepassate le sbarre della ferrovia e fu alimentato dall’acqua del canale.

Solo in tempi più recenti gli fu accoppiata un’alimentazione derivante dalla rete idrica comunale che sopperiva i periodi di manutenzione del canale.

Oggi la struttura ospita la Sede degli Alpini di Quarona, ma una parte è rimasta a ricordare il vecchio utilizzo.